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Faenza, Luca Venturi della Piccola Betlemme: «Al di là della grave emergenza povertà, c’è un forte deficit di relazione»

Faenza 19 Aprile 2025 – Riccardo Isola – Dal 2017 a oggi «La Piccola Betlemme» opera, a Faenza, a sostegno di una fetta di comunità che lasciata ai margini della società, da sola, non ce la potrebbe fare ad andare avanti.
Sembra uno spot da Pubblicità progresso ma purtroppo non è così. Lo conferma l’ideatore di questa opera caritatevole quotidiana, Luca Venturi, che sottolinea come «la fotografia che abbiamo fatto in questo lasso di tempo è un campanello d’allarme sociale che non smette di suonare. Italiani, extracomunitari, famiglie, ex alluvionati, giovani con problemi anche molto profondi di relazionalità, si rivolgono a noi perché se no non saprebbero come fare ad andare avanti.
Non è estremismo o catastrofismo – ci tiene a sottolineare il fondatore dell’associazione – ma una constatazione, gravissima, di uno status sociale molto difficile e che non sembra migliori». Non solo, per Venturi quello che si nota in questi otto anni di incessante attività è che «al di là della povertà economica, finanziaria, di sostentamento notiamo una vera e profonda aridità relazionale. Le persone oltre alla spesa o al pranzo offerti cercano affetto, comprensione, empatia. Una risorsa che una società iper individualista tende a mettere in secondo piano con conseguenze devastanti».
La Piccola Betlemme è quindi una risposta, una sorta di «ristorante» di relazionalità e affettività. «Almeno ci proviamo». Un altro aspetto è poi quello della solitudine delle persone anziane. «Notiamo un crescente aumento delle richieste di aiuto da parte di persone, sole, ultra ottantenni. Vengono da noi – spiega – perchè al di là delle difficoltà a preparasi da mangiare e a fare la spesa possono trascorrere qualche ora in compagnia. Assieme ad altre persone. Un aspetto non secondario per il benessere psicologico delle persone».
Poi c’è l’ambito solidale, quello che proviene dall’esterno. «Qui – rimarca Venturi – non possiamo che evidenziare come Faenza e il territorio in generale sia una risorsa inesauribile. Riuscire a stoccare, distribuire, preparare pranzi per circa 3 tonnellate di viveri ogni settimana dà la grandezza del fenomeno. Sono tutte donazioni, spontanee di privati cittadini o aziendali, che permettono di dare risposte concrete a centinaia e centinaia di persone e famiglie al mese». Una vicinanza che permette di soddisfare le esigenze dei frequentatori della Piccola Betlemme che, sempre per Venturi «ogni settimana vede arrivare due o tre nuovi accessi. Di fatto arriviamo a servire, durante il momento del pranzo, che da poco abbiamo esteso anche al lunedì, circa 110 persone al giorno. Parliamo di un offerta che prevede anche cinque possibilità di scelta per primi e secondi, una miriade di verdura e frutta e anche diversi dolci».
Infine l’associazione non si ferma nemmeno a Pasqua. «Terremo aperti – assicura e conferma Venturi – anche con qualche uova di cioccolato per i bambini. Non c’è festa o ferie per la solidarietà, nemmeno durante la Pasqua».

https://www.settesere.it/it/notizie-romagna-faenza-luca-venturi-della-piccola-betlemme-al-di-l-della-grave-emergenza-povert-ce-un-forte-deficit-di-relazione-n49785.php

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